L'aspettativa di privacy del lavoratore: prospettive di diritto comparato

Abstract

Il contributo analizza il concetto di ragionevole aspettativa di privacy nel contesto lavorativo, ponendo a confronto la

più rilevante giurisprudenza delle corti statunitensi e canadesi e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

L’indagine si concentra sulla privacy nell’utilizzo degli strumenti di lavoro e dimostra la centralità delle informative

adottate dai datori di lavoro in ciascuno dei contesti. La comparazione evidenzia un approccio molto distante fra

Stati Uniti da un lato e Canada e Corte EDU dall’altro e dimostra come, pur in assenza di qualunque riferimento

al concetto di ragionevole aspettativa di privacy nel contesto italiano, la giurisprudenza interna in materia di controlli

difensivi possa essere considerato un equivalente funzionale.

The paper analyzes the concept of reasonable expectation of privacy in the employment context, comparing the most

relevant case law from the U.S. and Canadian courts and the European Court of Human Rights. The investigation

focuses on privacy in the use of work tools and demonstrates the centrality of the written policies adopted by employers

in each of the contexts. The comparison shows a very distant approach between the United States on the one hand

and Canada and the ECtHR on the other; it also and reveals how, even in the absence of any reference to the concept

of reasonable expectation of privacy in the Italian context, domestic jurisprudence on defensive controls might be

considered as a functional equivalent of it.