Il concepito e l’aborto: una comparazione critica tra Italia e Perù
Abstract
Il profondo e storico dialogo fra la tradizione giuridica e culturale italiana e quella peruviana trova,
nell’elaborazione del codice civile del Peru del 1984, uno dei suoi simboli iconici.
Il modello italiano ha, come noto, inciso fortemente su molteplici istituti codicistici, eredi di una
contaminazione tra i due sistemi giuridici che, nel confronto, hanno preservato una loro identità di percorsi
e spazi valoriali divergenti, liberi da inesistenti passati coloniali e, al contempo, avvicinati da forti
somiglianze delle due lingue, l’italiano e lo spagnolo, entrambe neo-latine, evocative di una latinitas anche
giuridica.
L’art. 1 del codice civile peruviano e la sua recente evoluzione rappresenta un esempio, anch’esso simbolico,
del dialogo, della contaminazione ma anche delle distinte traiettorie seguite dai due paesi rispetto alla
rilevanza giuridica del concepito, alla nozione di soggetto di diritto e di capacità, ed alle sue implicazioni
sociali con riguardo alle politiche riproduttive e, dunque, al tema, assai sensibile e sensibilizzato nello
scenario globale attuale, dell’aborto.
In particolare, l’analisi dello status giuridico del concepito e dei regimi dell’aborto nell’ordinamento
peruviano e nell’esperienza italiana, condotta attraverso una comparazione critica, contestualizzata e
attenta alle posture socio-culturali domestiche, ha rivelato il persistente potere ‘selettivo’ ed escludente della
categoria del soggetto giuridico. Una tutela assoluta e unidirezionale del nasciturus, infatti, ostacola
qualsiasi ragionevole bilanciamento con il diritto all’aborto legale e sicuro che secondo il lessico dei regimi
internazionali ‘dovrebbe’ rappresentare un diritto umano e fondamentale.
The rich historical dialogue between the Italian and Peruvian legal and cultural traditions is symbolized
effectively in the drafting of Peru’s 1984 Civil Code. The Italian model had a strong influence on the
Peruvian civil code as a result of cultural contamination between the two legal systems. Nevertheless, both
systems have preserved their distinct identities, partly due to the absence of any past colonial relationship.
The article addresses issues related to the legal status of the conceived, its social implications in reproductive
politics and, above all, access to abortion. Article 1 of the Peruvian Civil Code and its recent evolution
represents an example (also symbolic) of the dialogue and preservation of the differences between the two
legal systems. In particular, this analysis of the legal status of the conceived and the abortion regimes in the
Peruvian legal system and the Italian experience, conducted through a critical, contextualized comparison
attentive to domestic socio-cultural postures, reveals the persistent ‘selective’ and exclusionary power of the
category of the legal subject. The absolute and unidirectional protection of the nasciturus, in fact, hinders
any reasonable balancing with the right to legal and safe abortion, which, according to the lexicon of
international regimes, ought to be a human and fundamental right.
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